Tired of Boys? Try a Man!

MA che fine ha fatto occhi di miele?

M

Nonostante questo blog sia tutto un discernere di pompini, plug anali e contorsioniste bisex… le mie lettrici sono molto, molto romantiche. Al punto di riuscire a guardare oltre la superficie delle cose e leggere direttamente nel mio cuore.
OcchiDiMiele per me è stata importante e questo non è sfuggito a Giulia: la più romantica delle mie lettrici romantiche. Poche ore fa, mi ha scritto tutta preoccupata per la sua sparizione dal blog.

Che graziosa, questa Giulia!

Mezz’ora dopo mi scrive anche Contessa, altra romanticona: più volte nominata in questo blog, ma mai oggetto di una storia. E appunto per quello mi scrive, per bacchettarmi. Diciamo che è un romanticismo auto-riferito, ma ci sta.

La Contessa mi bacchetta con tutto il suo aristocratico livore perché non scrivo di lei.

Traduco ed esplicito il sotto-testo per chi non capisce l’aristocratese: «Ehi, ti ho visto 4 volte e, nonostante tu abbia fatto lo stronzo, ti ho lasciato persino una romanticissima lettera d’addio sul tavolo. E tu… non scrivi di me? La prossima volta, te lo metto io il plug anale!».

OcchidiMiele mi piaceva tanto (se non ti ricordi di lei, rileggiti la storia).

Il secondo appuntamento è stato all’insegna del sesso e della connessione, al punto da farmi decidere di frequentarla stabilmente, più volte alla settimana.
Chiaramente, subito dopo esserci visti, lei sparisce per un giorno intero (al suo solito). Immagino sia andata a prendere cazzo in giro.
Io mi faccio la mia vita, vedo un’altra, non la considero più di tanto nei messaggi. Lei ovviamente si riavvicina. La reinvito per il terzo appuntamento, di giovedì.
Le chiedo di venire vestita al suo massimo livello di zoccolaggine. Adoro le donne libere, provocanti, sfrontate, consce del proprio potere e desiderose di sesso. Le rispetto profondamente, le venero, le trovo un dono di Dio. Non apprezzo in nessun ambito la moderazione, il compromesso, l’equilibrio. Nell’arte preferisco il rococò alla noiosa armonia del neoclassico. Amo la musica classica, ma meglio se riarrangiata in chiave metal con chitarre elettriche.

Arriva. Le apro la porta in grembiule, col cucchiaio di legno in mano, dato che stavo cucinando.
Ogni volta che i nostri sguardi si incontrano è gioia dal profondo del cuore. Zampetta dentro casa, cinguettando allegra. Alla fine di ogni frase, ripete sempre «Che scema!». È una cosa stupida, ma io l’adoro. E questo mi fa capire che lei mi piace parecchio.
Apre il cappotto: calze a rete, minigonna con spacco inguinale, reggiseno push up e camicetta trasparente.
Si scusa: «Avevo deciso di venire in intimo, coperta solo dal cappotto. Ma, poiché ci conosciamo poco, non ero sicura sarebbe stato opportuno».

Sotto il cappotto… niente!

«Ti giuro che se lo avessi fatto… mi sarei messo in ginocchio e ti avrei chiesto di sposarmi», rispondo, mimando il gesto.
Continuo, ridendo: «Hai fatto a male a dirlo e non farlo… hai perso l’effetto a sorpresa e il matrimonio».

Ecco, cara lettrice, adesso sai come farti sposare da me!

Le lascio sistemare le sue cose nell’armadio dell’ingresso e corro a girare il guanciale in padella, prima che si bruci.
Lei si avvicina, guardandomi fisso negli occhi.
Si alza la gonna, in modo da farmi ammirare i motivi geometrici che le calze a rete disegnano sul suo culo.
Mi sposta il grembiule.
Tira giù i pantaloni con forza.
«Voglio troppo succhiare il tuo cazzo, posso?» dice, con un tono molto aristocratico, alla Bridgerton.
Non ho tempo di proferire parola che il mio pisello riceve contrita devozione e sincera venerazione.
Alzo il capo verso l’alto, come rapito dalla devozione celeste.
Nel frattempo Salomone, il mio cane provolone, si intromette inserendo il musino nella rete delle calze, felice di non essere per una volta allontanato… OcchiDiMiele è rapita.
C’è chi lo succhia per professione, chi lo sceglie per dare piacere… OcchiDiMiele né l’uno né l’altro, lei lo faceva per vocazione.
Io, tra l’estasi e il visibilio, ammiro la scena sorridendo, ancora con il cucchiaio di legno in mano e lasciando il guanciale a rosolare scoppiettante, come un’anima dannata tra le fiamme dell’inferno.

Mentre succhia, mi guarda dritto negli occhi. C’è tanta purezza nel suo sguardo, quanta zoccolaggine sulle sue labbra. La definirei un “ossimoro vivente” se non fosse che non c’è alcun contrasto tra queste due anime: sono l’una il naturale complemento dell’altra.
OcchiDiMiele è Donna, nel senso più pieno del termine.

Il suo volto è di una bellezza disarmante, quando gode è poesia vivente.
Provo un forte sentimento per lei.

Ceniamo.
Le chiedo: «Cosa pensi della nostra frequentazione?».
Lei: «Mi piace moltissimo che cucini, che ti prendi cura di me. Se devo trovare qualcosa che non va è che… nei messaggi siamo freddi, non ci dimostriamo interesse, tutto il contrario di come siamo dal vivo. Ogni tanto tu sparisci, sembra che non ti interessi a me».
Forse anche io mi comporto come lei. Alla fine siamo molto simili.
Rispondo:
«Ti dico la mia. Non per critica né per giudizio, ma ho notato questo tuo schema comportamentale: io posso amarti tanto così» mimo con le mani una linea immaginaria di circa 50 cm «mentre tu, in questo momento, puoi reggere solo tanto così di amore» mimo 5 cm, «però, ogni volta che io ti do quello che puoi reggere, ti disallinei. Infatti l’indomani sparisci e vai a cercare cazzi in giro».

Lei insiste di non aver cercato altri cazzi, dice che non vede nessuno, bla bla bla.
Io, tranquillo, ribatto:
«Ma guarda che non è una critica o un’accusa. Fammi finire il discorso. Se tu cerchi cazzi in giro o sparisci, a me viene spontaneo fare la stessa cosa e cercare figa. Perché ho paura di passare per fesso. Solo che poi, quando sono con queste ragazze, penso : “Ha senso?”. Mi sembra di abbassare l’asticella in questo modo. Mi piaci, vorrei davvero viverti pienamente».

E qui aggiungo una cosa che non avrei mai pensato di dire, se non sotto la minaccia di un’arma o costretto dall’assunzione di droghe:
«Sto pensando, lato mio, di non vedere altre».
Dopo un attimo di riflessione, aggiungo: «Certo che se ti do l’esclusiva e tu prendi altri cazzi… ci rimango male e sono io che mi disallineo».
Lei: «Ma certo, hai ragione a non volere che io scopi in giro, non ha senso, sarebbe abbassare l’asticella. Comunque io ti assicuro che non prendo cazzi».
Perfetto, penso. Ma poi conclude il discorso così: «Tranquillo, se prendo cazzo ti avviso!».

??

Cazzi a sua insaputa.

Se prendo cazzo ti avviso?!
Ma siamo seri?!
Controbattere sarebbe tempo sprecato.
Capisco che non ne vuole sapere. E non ha neanche il coraggio di esplicitarlo.
Vabbè, facciamo quello che sappiamo fare meglio: scopiamo. Ma io questa volta sono sottotono, perché penso “Se la scopo male, la perdo” e… e ovviamente mi si ammoscia nel mentre. Non subito, dopo una decina di minuti, ma in genere poco prima che lei possa venire.

Capisco il messaggio che mi manda Yogi Tsuro, il mio pisello guru:
“Amico, non possiamo vivere così, nella paura”.

In cuor mio decido che non ha senso fare all-in, dedicarmi solo a lei, non vedere altre, se non è questo che lei desidera. Non è pronta/interessata a darmi quello che cerco e non ha senso volerla trasformare. Prendo quello che può offrirmi, senza troppe aspettative e senza troppi problemi, continuando a guardami in giro per trovare una persona che valga l’all in.
Ripeto a me stesso: “Con lei sto bene, mi dà coccole e sesso stellare… me la tengo così, finché dura e finché non mi annoio o trovo di meglio”.
Bugie.
La verità è che mi piace.
Vorrei giocarmela seriamente questa partita con lei.
Ma ho paura.
Una paura tremenda.
Paura di finire sotto a un treno.

Comunque, col nuovo mindset la serata torna perfetta: scopiamo bene, passiamo il resto del tempo insieme come fidanzatini. Se ne andrà l’indomani dopo pranzo.

Dopo, ovviamente, sparisce.
Ovviamente io vedo un’altra ragazza, la CalabraTrasgressiva (scriverò un racconto a breve su di lei).
Ho le palle completamente vuote, sono appagato da OcchidiMiele, perché cavolo vedo un’altra? Forse perché la donna che mi interessa è in giro con qualcuno e io non voglio essere da meno.

Con OcchidiMiele eravamo rimasti che avremmo passato il sabato insieme, organizzando qualcosa in giornata. Giusto per non stare sempre chiusi in casa a scopare e magari fare anche altro, tipo una passeggiata col cane.
Alle 12:00 riappare. Messaggiamo del più e del meno, infine le chiedo;

Non ti disturbo?!

Continuo a pensare che non abbia particolare voglia di vedermi e quindi le offro varie opportunità per annullare l’appuntamento (tanto più che, dopo le considerazioni dei giorni precedenti, il mio mood nei suoi confronti non è granché positivo).

Zeus è il soprannome di Salomone.

Nell’audio mi dice «Guarda, ora sono le 13.00, dormo un’oretta e poi mi preparo per venire da te». Le dico «Ok, quando ti svegli chiamami che ci organizziamo».

Fuori c’è un sole bellissimo e io ho voglia di fare una passeggiata.
Bene.
Passano le ore e… si fa viva alle 18.00.
Chiaramente io mi sono dedicato ai miei affari. Ho passeggiato col cane e non mi sono fatto condizionare da lei.

Si era addormentata bla bla bla , “mando una email e mi preparo” e — come è buona creanza quando si ha a che fare con me — fa un po’ la zoccola per farsi scusare:

Alle 20:30 è pronta, truccata, ma mi manda un video mente coccola il cane.
Poi si mette a discutere con i suoi per alcune cose legali (ammesso sia vero) e bla bla bla.
In pratica arriva a casa mia alle 22:30, con 7 (sette!) ore di ritardo.

Sette!

È un comportamento inaccettabile: ho sfanculato per molto meno.
Normalmente l’avrei spedita casa a pedate… perché adesso non lo faccio? Perché sono tranquillo?
In quel momento penso di sapere cosa stia succedendo: ogni volta che riceve amore, lei si disallinea e inizia a fare la stronza, deve mandare tutto a puttane, per perdere rispetto di me e non farsi coinvolgere dalla relazione. Quindi sta resistendo in tutti i modi nel venire oggi.
La cosa non mi tocca, ma chiaramente mi annoia.
Mi chiedo “Ma ne vale la pena?”.
Il cervello suggerisce di scoparmela per un po’ e poi di lasciarla perdere.
Il cuore non risponde: sa che il cervello può parlare quanto vuole, ma alla fine è lui a decidere.

Chiaramente la considerazione per lei è ai minimi storici… e si nota. Arriva da me.
Lei adora che io cucini per lei. Stavolta non ho cucinato, ma ordino su Deliveroo. Metto in tavola una bottiglia di champagne piena a metà, che avevo aperto la sera prima con l’altra tipa.
Lei è molto affettuosa, io un filo più distaccato, ma non risentito.

Mentre sta per sedersi a tavola, vede a terra una carta. La prende, me la mostra e dice «Questa è la carta di un preservativo».

Eheh!

La carta del preservativo… uhm…

Io guardo la carta, guardo lei, guardo il cane e dico:
«Salomone, la devi finire di nascondere le carte e riesumarle dopo settimane!»

Lei mi guarda poco convinta, ahahah, io sorrido come chi sta facendo una marachella e ci tiene a sottolinearlo.
Continuiamo a cenare allegramente, poi le dico:
«Comunque sì, ieri ho scopato una».
Lei: «Hai fatto bene, vuol dire che ne avevi bisogno».
Io: «No, ho fatto male. Non mi interessava niente di lei, mi interessi tu. Il motivo per cui l’ho trombata è che mi spaventa lasciarmi andare totalmente con te. Mi piaci tanto, ma non so se posso fidarmi di te».
Continuiamo il discorso sul divano.
Si siede e trova un’altra carta dei preservativi usati ieri.
Me la mostra.
Io penso che aveva ragione la mia ex quando diceva che dovrei essere più ordinato, ahahah.

Di chi è questo?

Le dico: «Bimba, tu fai due passi avanti e uno indietro. Vedi oggi. È evidente che non eri convinta di venire qui»
Lei: «Ma no, se sono qui è perché lo voglio, altrimenti non sarei venuta».
Io: «Lo so che ti fa piacere essere qui, ma è il solito discorso: se ti do troppo amore tu ti blocchi.
Non è un giudizio, ognuno ha le sue. Secondo te perché l’altra volta perdevo l’erezione? Perché ho pensato “Se non la scopo bene, la perdo”. E il mio pisello ha risposto “E allora meglio perderla subito”».
Lei: «Ma no, ma che vuol dire, io sto con te perché mi fai stare bene, perché mi piaci, non solo per il sesso. Quindi è ok se qualche volta non mi scopi bene».
Rido per il “qualche volta”.
Oddio, se non finisco in analisi con lei non ci finisco con nessuna.
Insiste: «Stasera niente sesso, non ne ho voglia. Solo coccole».
Io: «Beh, in effetti te lo avrei proposto io, non ho voglia di scopare».
«E ci credo, ti sarai svuotato ben bene ieri, con la tizia» ribadisce acida.
Io rido di gusto e so già che dopo farà di tutto per stuprarmi.

E infatti non passano 2 minuti che dice «Ok, stasera non si scopa, ma ho bisogno di succhiartelo».
«E sia», concedo magnanimamente.

Lei è molto, molto, molto più intensa e gaudente di questa gif.

È molto affettuosa, divertente e con le giuste maniere. Mi piace molto.
Mettiamo la musica, cantiamo insieme, balliamo con l’appartamento illuminato dalla luce fluo, ridiamo, ci fumiamo due canne.

Si, è lei. Il viso è molto più bello del suo culo e… ho detto tutto.

Mi piace troppo questa ragazza.
Col cazzo che la metto da parte.
La voglio.
La amo.
Glielo dico anche.
E scopiamo.
Il pisello è duro come la roccia.
La connessione è alle stelle.
L’intensità è massima.
Facciamo una cosa che non avevamo mai fatto.
Nonostante il modo in cui è andata poi a finire, voglio che rimanga una cosa solo nostra.
In quel momento speravo fosse la prova che finalmente si stesse lasciando andare all’idea di innamorarsi.
“Sicuramente non si disallineerà più.
Sicuramente si comporterà bene, d’ora in poi.
Niente più giochetti” pensavo.

E invece no, al prossimo incontro andrà tutto a puttane.
Anche per colpa mia.
Tutte le mie teorie erano sbagliate.

Ma ne parliamo nella prossima puntata!!

(Scusa Giulia ;))

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By A_MAN
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