Tired of Boys? Try a Man!

il tenero avvocato del diavolo

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Così, ma più corporate

Milano Linate, lounge Leonardo. Mentre attendo il mio volo per Amsterdam, decido di immortalare le impressioni sulla ragazza che ho conosciuto ieri. Mi scrive lei su una dating app: “Hi! Let’s play a game. If I’ve been to a country you haven’t visited yet, you owe me a glass of champagne 🙂“. Le rispondo che non c’è bisogno di fare scommesse: sono per lo champagne di cittadinanza.

Le chiedo cosa cerca: “Cerco compagnia di qualità, chiarezza e una connessione che scorra in modo naturale. Sono indipendente, lavoro nel settore legale e ho una vita già molto intensa, per questo per me contano intelligenza, ambizione e una persona che mantiene la parola. Se la conversazione è interessante e sincera, il resto viene da sé. Apprezzo rispetto, ritmo equilibrato e chi sa davvero cosa vuole“. Beh, già si presenta bene in questo mondo di chat tutte uguali e scritte da chatgpt.

Avvocato internazionale specializzato in tre ordinamenti giuridici, a 25 anni è già head of legal di una società della new economy, vive da sola e lavora da quando aveva sedici anni, parla cinque lingue. Scoprirò solo dopo che è metà ucraina e metà russa… eh, lo so! Sono un magnete per le slave. O le slave sono un magnete per me; ancora non l’ho capito.

Di lei mi colpiscono il sorriso e lo sguardo.

Ci sono tre tipi di sorrisi. Il sorriso di chi è ingenuo, non conosce la vita, perché è troppo giovane o ha vissuto sotto una campana di vetro. Il sorriso vuoto e conformista di chi ha una buona vita ma lascia che la quotidianità abbia il sopravvento sulla gioia, sorridendo col viso e non col cuore. E poi c’è il sorriso intenso di chi ha visto le difficoltà dell’esistenza, i suoi orrori, l’intensità dei momenti di solitudine e di difficoltà… e decide comunque di sorridere. Intuisco che il suo sia un sorriso del terzo tipo, ma nulla nella conversazione lo lasci intravedere. È molto positiva, molto a modo, molto tosta e diretta al punto. Ci scambiamo Instagram.

La contatto dopo qualche settimana e organizziamo un mezzo weekend. Lei sarà a Bergamo da una amica per una festa, vado a prenderla, la porto alle terme, starà con me e l’indomani ripartirà per la sua città. Salita in auto, la conversazione è fluida e spumeggiante. Ha dimenticato il costume, ci fermiamo ad Orio Center da Twinset a prendere un elegante bikini nero e oro. Mentre lei lo prova, mi fermo a discutere con la commessa: sono entrato nel capitale di Twinset con una cordata di investitori, non conosco nulla di questa società (a parte il piano industriale) e cerco di capirne qualcosa in più. La store manager si mette sull’attenti e mi tratta come se fossi l’amministratore delegato in visita, snocciolando kpi e osservazioni strategiche, ma chiarisco che sono solo un tizio che ha comprato equity.
Spero di essere chiamato in camerino dall’avvocato per una consulenza, ma è troppo a modo. Poco male, appena arrivato alle terme, le mie mani esplorano il costume ed esprimono il mio giudizio nella mia lingua universale.

Scopro una vena esibizionista in lei. Eheh, la cosa mi chiama a nozze. E mentre le nostre mani danzano sotto l’acqua con un ritmo allegro e andante, l’avvocato sta a cavalcioni di me, gli occhi chiusi, il capo reclinato, faticando a mantenere un contegno. Le lecco l’interno dell’orecchio e lei si scioglie come la granita del Tedesco in una calda giornata siciliana di agosto. Le coppie intorno a noi guardano ora con interesse, ora con invidia, ora scandalizzate. Una tizia di media bruttezza, fidanzato-sottomesso-dotata, mi passa accanto dicendo “ma dai!

Io insisto con maggiore vigore, lasciando che la sua bocca si schiuda di mormorii mal trattenuti. E mentre faccio l’occhiolino alla bruttina che mi guarda in lontananza, esclamo: “Avvocato! Mantieni un contegno! Se non sai resistere, come faccio a scoparti mentre sei in call con i tuoi legal?” Col sorriso pregusta l’idea mentre, con uno sguardo, mi fulmina, ribadendo quanto per lei siano importanti la professionalità e la carriera. “Non lo farei mai“, dice. “Non conosci me“, dico. Quanto mi piace imbarazzare con complicità le persone a modo. Chissà come si comporterebbe la Contessa in questa situazione, ma non lo sapremo mai.

Le chiedo cosa voglia da me. Mi risponde “semplicemente passare un bel giorno e mezzo con te“. Intuisco che non è scontato che ci si riveda; il mio viso si intristisce. Fatico a lasciar andare le persone, per me ognuna è per sempre. Mi sorride, recupero dicendo “ok, allora se è così posso farti qualsiasi cosa”. Frase da serial killer, ma non so come, detta da me sembra persino dolce. Ormai lo sanno tutte: ho la faccia da duro ma sono un Orsetto (cit. TetteDolci), un Panda (cit. PiccoLina), un Cucciolo (cit. OcchiDiMiele), un UtiPuti (cit Ninfetta).

Cala il buio e, mentre la notte scende, sale la mia voglia di penetrarla. La rigiro un po’, ma capisco che il fatto di farlo senza preservativo, con un tizio appena conosciuto, sia fuori dalla sua (e mia) area di comfort. Mi limito a farla venire, come di buona creanza, sia mai che mi faccia causa.

Mentre ci dirigiamo verso casa, scopro interessanti retroscena. Lei viaggia tantissimo, ma ci sono due paesi che non può più visitare: l’Ucraina (in quanto metà russa) e la Russia (in quanto metà ucraina). Non solo, ha cinque differenti imputazioni in Russia che ne pregiudicano i diritti civili, ponendola come persona non gradita, un gradino prima della spia straniera.

Se prima aveva il mio interesse, ora ha la mia totale attenzione! Adoro i criminali! Sono stanco di tutte queste persone rispettose delle leggi degli stati (ma irrispettose delle leggi del cuore e della coscienza). Spero in qualche traffico internazionale, un po’ di riciclaggio. Prima o poi avrò la mia isoletta indipendente, l’Isola del Magnifico, da cui trafficare felice… quindi meglio informarsi.

No, niente. Si tratta di imputazioni molto gravi in Russia, ma assolutamente condivisibili per ogni persona di buona coscienza. Ha fatto una donazione a favore delle vittime civili della guerra in Ucraina. È stata schedata ad un concerto di artisti antiregime. E molte altre cose di simile caratura.
Come il pesce non percepisce l’acqua in cui nuota finché la boccia non si rompe, noi europei non percepiamo la libertà in cui viviamo finché non apprendiamo di queste cose. A noi sembrano stronzate, ma per questo motivo lei è condannata a vivere una vita da esule. Sua madre è stata licenziata in quanto madre di un dissidente (e potete immaginare le tensioni familiari, visto che è pro-putin). Una volta, atterrata in Moldavia per un weekend di vacanza, è stata imprigionata ed espulsa. Quanti di noi sarebbero disposti ad una vita simile per i nostri ideali? (Nel caso venite nella mia isola, che un traffico illecito ve lo trovo!)

Nonostante tutto questo, il suo sguardo è gioioso e il sorriso risplende. L’avvocato mi dona la sua leggerezza mentre i miei pensieri indagano i non detti. Decido di non approfondire troppo perché la sintonia dei cuori non necessita di troppe informazioni.

Nel film “L’avvocato del Diavolo”, De Niro (nei panni di Satanasso) rimprovera un giovane Keanu Reeves di essere troppo appariscente! “La mia arma più potente” – dice – “ è che nessuno mi vede arrivare, nessuno mi nota. Sono una sorpresa. Nessuno crede che sono un padrone dell’universo, nessuno crede che io esista… è qui il mio potere“.
Ecco, il mio avvocato è così, ma in senso buono. La vedi e non immagineresti una vita così densa, una determinazione così feroce, una capacità di superare tante difficoltà e di mantenere il sorriso.

Arriviamo a casa. Mi sento stanchissimo per una settimana in cui non ho dormito e da una giornata alle terme che mi ha bollito per benino. Scopiamo, ma il Regale Augello collabora con poco entusiasmo. So cosa le piace, avevo già preparato bende e corde ma mi ricordo di quanto mi disse Andrea:

ok, tu sei il primo uomo che mi ha fatto venire con la penetrazione. Ma quando scopi sembri finto, sembri uscito da un romanzo d’appendice. Dici quello che una donna vuole sentirsi dire, fai quello che vuole tu faccia. Ma non mi sembri autentico“. Decido di andare easy, non fare nulla di che, solo condividere un momento. Andrea, ti chiedo i danni… tanto l’avvocato ce l’ho!

Andiamo a cena nel mio ristorante preferito per la carne. Continuiamo a scambiarci storie. Le racconto di come la mia ex mi ha lasciato dopo 5 anni per aprire OnlyFans, di come ho perso Ninfetta per un emiro, un ministro e un fidanzato fantasma. “Certo che anche tu ne hai storie interessanti“, mi dice.
Bene, l’ultima ragazza a cui l’avevo raccontato – una zoccolona che voleva ripulirsi la coscienza fingendo di essere “una ragazza di sani principi” – si era alzata ed era scappata.

Mentre scrivo sono in aereo. Accanto a me, una ragazza ha una bottiglia d’acqua tra le gambe. Apre il tappo: un improvviso fiotto d’acqua le schizza in faccia. Tutto in questa scena grida al film porno! Scoppio a ridere, mi giro e chiedo alla ragazza se sta bene. Lei ride, la sua amica si gira e le chiede cosa sia successo. Lei “Guarda, per decenza non posso dirti come ha schizzato questa bottiglia!” Inizio a pensare di avere un campo gravitazionale performativo speciale che muta la realtà circostante, rendendola sempre più vicina ad un porno. Una specie di Omnia Munda Mundis ma al contrario.

A cena, l’Avvocato mi spiega perché Ninfetta mi ha bloccato dopo averle manifestato i miei dubbi sul rivederla. Le donne slave fanno così. È un modo per avere la tua attenzione, per tenere vivo il tuo interesse.” E io: “Dai? E funziona?Mi risponde: “Beh, dimmi tu… A te lei non interessava più e invece, a distanza di settimane, sei qui a parlarne con me.” Terribili queste slave!

E proprio in questo istante mi arriva un messaggio su Instagram. È il fidanzato fantasma di Ninfetta, che mi scrive preoccupato perché non ha sue notizie. “Doveva tornare oggi da Dubai; abbiamo litigato ed è sparita.” Povero uomo. Ma di questo racconteremo in un’altra storia.

A casa crolliamo. Dormiamo benissimo. Ci risvegliamo, coccole mattutine, facciamo colazione e poi via, ognuno verso la propria vita. Grazie, avvocato, non so se veramente mi rivedrai o no, ma sono felice di aver conosciuto un ottimo buon esempio di come essere donne con la D maiuscola (a proposito, giusto per sfatare i luoghi comuni sulle ucraine/russe/slave: mi ha raccontato di tutte le volte che ha offerto lei cene e viaggi agli uomini. good girl).

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By A_MAN
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