Tired of Boys? Try a Man!

La Cacciatrice dell’amazzonia dagli occhi dolci e le labbra amare

L

Stasera mi è capitata una cosa strana.
Ho incontrato una ragazza… ed ero teso.
Mentre le parlavo, ero teso.
Mentre scopavamo, ero teso (beh, in questo caso… meglio!) :).

Ed è strano, è una vita che non mi sentivo in tensione durante un appuntamento.
Tutte mi dicono: «Come sei tranquillo, sicuro, padrone di te». Tutte.
E stavolta, invece… ero teso, te l’ho detto!

Perché?
Lei è bella, ma non la più bella con cui io sia mai stato.
Lei è tenera, ma non la più tenera.
Lei è forte, ma — neanche a dirlo — non la più forte.

Ho persino cucinato per un’ora, prima ancora di averla incontrata. Il che è paradossale, perché lei… è una ragazza di Seeking. Una sugar baby. Sono io quello che deve essere convinto, sono io l’acquirente, no?
Un mio amico dice che è un po’ come lavarsi i capelli prima di andare dal parrucchiere, per fare bella figura… non ha senso. Tu cosa ne pensi? Scrivilo nei commenti, illuminami!

Ma quanto è bella la SugarLife!

Da Cacciatore a… Preda

Questa ragazza mi ha stregato sin dai primi messaggi.

Baldanzoso, esordisco con i miei mirabili poteri divinatori:

La prima abilità di una sugar baby è quella di essere liquida, prendendo la forma del contenitore che ha davanti. Deve saper leggere le persone, estrarre tutte le informazioni possibili dal profilo e dai pochi input a disposizione. Lei risponde con la frase perfetta per suscitare il mio interesse:

Chiarisco cosa cerco io:

Lei è smart e sa come metterla giù:

Indubbiamente ha cervello: sa come si sta al mondo. Questa è in assoluto la più intelligente mai incontrata. Mi piace.

Sugar Therapy

Decido dunque di continuare la mia sperimentazione su seeking.com.
La Dea Francese mi ha insegnato che anche la più figa delle sugar babies è una ragazza come le altre, sebbene nascosta da una maschera più scintillante. Grazie a Chica Venezolana, ho scoperto che pagare non è niente di che: non compare il diavolo, non senti puzza di zolfo… ma ho anche capito che non mi interessano le cose da una notte, a maggior ragione se a pagamento (in slang milanese moderno: PPM ONS, Pay Per Meet One Night Stand).
Adesso voglio capire se sono in grado di reggere una relazione continuativa, nonostante la componente economica.
Sai, ho sempre avuto paura di essere usato per i miei soldi. Il rimedio per eliminare il denaro dall’equazione è una relazione che abbia una componente transazionale. Una cura omeopatica, direi: se riesco a reggere questa situazione al limite, sarò in grado anche di approcciarmi nel modo più equilibrato possibile a uno scenario tradizionale.
E applichiamolo, allora, questo metodo scientifico!
Sperimentiamo.
Prendiamo questa bella 20enne brasiliana, dal culo perfetto, e immoliamoci generosamente per la Scienza!

Immoliamoci per… la Scienza!


Signori e signore, vi presento…

LA CACCIATRICE DELL’AMAZZONIA

179 cm di altezza, ulteriormente slanciata dall’immancabile tacco, La Cacciatrice dell’Amazzonia si sfila con eleganza le scarpe entrando in casa mia.
Sbottona cappotto e giacca di due misure più grandi («Sin da piccola ho preferito gli abiti enormi, mi fanno sentire protetta»), rivelando un fisico da modella: magra, filiforme, estremamente elegante.

È interessante come i gusti evolvano in base alle persone che frequenti. Alcune cose rimangono invariate, altre mutano completamente. Ho sempre venerato il sedere femminile: questo non è mai cambiato, neanche adesso. Sul seno, invece, ho avuto un totale cambio di linea dopo aver conosciuto Bimba Zoccola. Son passato da ragazze prosperose a donne totalmente senza seno, molto in stile “ragazzina”, meglio se muscolose e snodabili.
E infatti la Cacciatrice il seno l’ha scordato a casa: questo — stranamente — mi è piaciuto. L’assenza di curve le conferisce un’aria ieratica, trascendente, che viene subito spazzata via dal sorriso tenero e ammaliante di una donna bambina.

Ripongo i pesanti indumenti nell’armadio degli ospiti e la sbircio mentre, sinuosa, esplora il mio loft, agitando a destra e sinistra la sua montagna di ricci brasiliani per meglio ammirare l’ambiente.

«Molto elegante questo quadro» afferma, per darsi un tono.
«È in vernice fluo, dovresti vederlo illuminato dalla luce nera» rispondo.
E per un istante penso che l’espressione “luce nera” è come lei, un ossimoro: bambina e donna, sofisticata e semplice, esotica e familiare. Forse è questo che mi ha colpito. Oltre al culo, meraviglioso, di cui non credo di aver ancora parlato a sufficienza.

Sono un po’ in imbarazzo, ma non lo nascondo, anzi: lo ribadisco con uno sguardo sincero. Con una mano giro il soffritto, con l’altra stappo il vino, cercando di non far finire il sughero in padella. Indosso il mio più classico sorriso da motherfucker e studio il suo volto.

«Hai un taglio d’occhi particolarissimo, hai origini orientali?»
«No, discendo dagli Inca» mi risponde, illuminandosi… per quanto possa ulteriormente rischiararsi una pelle lunare.
Mi avvicino per registrare mentalmente il colore degli occhi e studiare bene i suoi lineamenti.
«Mia nonna era Indios, sono cresciuta in Amazzonia».
E mentre cinguetta felice di quanto amasse cacciare nella foresta da bambina, rifletto su come siano straordinari i nostri tempi: due persone nate agli antipodi del globo, con un passato totalmente diverso, si incontrano davanti a un calice di vino. In realtà, davanti a una padella di soffritto, visto che stavo preparando la zucca per il risotto. Ah, il soffritto!
E mentre ammiro i suoi occhi dolci, bacio le sue labbra… sono amare. La regina dei contrasti dispiega elegante il suo fascino.

la lingua universale di Antonino

Ceniamo, parliamo, ridiamo.
Le chiedo che arrangement desiderasse. Ignora la domanda.
Ridiamo, parliamo, ceniamo.
Ribadisco che sarebbe giusto affrontare il tema “soldi“.

«Poi ne discutiamo. Ho letto il blog… so che per te è difficile».
Parliamo, ridiamo e… no, basta cenare, il risotto è finito.
«Sento freddo, andiamo a scaldarci al camino» le dico, indicando il Fuoco finto dell’Apple TV.
«Sei un cazzaro!» mi risponde ridendo, mentre la lascio cadere sul mio divano, con i ricci danzanti e vivi.
E me lo ripete più volte, mentre scopiamo, ridiamo e ci conosciamo; non necessariamente in questo ordine.

Due cose adoro di lei: quando sorride, si illumina.
Quando gode, i suoi occhi inca si socchiudono, nell’espressione più sexy mai vista.
«Hai gli occhi di miele» dice lei a me.
Ma sono i suoi occhi a riflettersi nei miei, rendendoli così dolci.

Si muove bene.
Molte donne vanno in automatico, ripetendo più o meno sempre gli stessi gesti. Cambia l’attore, ma il copione è lo stesso.
Altre lasciano che sia l’uomo a far da regista.
Lei, invece, sa quando condurre e quando farsi condurre.
Mi ha anche allungato due schiaffi, a cui ho risposto Cannavacciolmente (Dollroxy, questa è per te! Disgraziata, so che mi leggi!).

Mi propone un threesome con la sua ragazza.

«A lei però piacciono solo le donne: puoi toccarla, ma non scoparla». Il che mi pare una grande limitazione alla fantasia, quindi ringrazio e declino.
Mi racconta di come a 20 anni sia già divorziata, di come abbia lasciato il Brasile per amore, di come l’amore sia crollato per i problemi personali del suo lui. “È cresciuta in fretta”, penso.

Siamo al limitare del coprifuoco. Deve andare. La serata è volata.
Le accarezzo il viso e le dico «Quindi?».
Lei mi sorride e mi dice:

«Mi hai fatto sentire corteggiata.
Non voglio niente».

E va via, con i suoi abiti di due misure più grandi e la sua aria esotica.
La bacio, cercando di proteggere dall’amarezza il sapore dolce e selvatico che mi aveva, in precedenza, lasciato in bocca.

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By A_MAN
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